domenica 8 marzo 2020

La vita di Kierkegaard




Søren Aabye Kierkegaard nasce il 5 maggio 1813 a Copenhagen e muore sempre a Copenhagen nel novembre del 1855 a soli 42 anni, rifiutando di ridere i sacramenti.
Il danese, sin dall' infanzia, viene educato severamente e con rigore religioso. La sua giovinezza trascorre sotto il segno della malinconia. Lui stesso, infatti, confessa di essere vittima di questa condizione e di sentirsi angustiato dall' intera esistenza. Egli cerca di nascondere questo sentimento attraverso una vita stravagante!
Kierkegaard viaggia molto poco, compie infatti solo alcune trasferte presso l' Università di Berlino per presenziare alle lezioni della "nuova filosofia" di Schelling. Di quelle lezioni Kierkegaard redige puntuali appunti, i quali vengono successivamente pubblicati e che rappresentano un fondamentale documento per la ricostruzione del pensiero di Schelling.
Quando l' Europa è pervasa dai moti rivoluzionari, Kierkegaard assume una posizione reazionaria, scorgendo in essi una sorta di minaccia: minaccia per il singolo e per la vita religiosa. A proposito dei moti rivoluzionari, il filosofo matura un atteggiamento critico nei confronti dei movimenti delle masse in generale, questo atteggiamento accompagnerà Kierkegaard per tutta la sua vita.

Nel 1855 Kierkegaard si fa capo di una serrata critica verso l'opportunismo e il conformismo religioso. 

Opere di Kierkegaard:
-1834 = Diario;
-1843 = Aut-Aut;
          = Timore e tremore;
          = La ripresa;
-1844 = Il concetto dell' angoscia;
          = Briciole di filosofia;
-1845 = Stadi sul cammino della vita;
-1848 = Postilla conclusiva non scientifica;
-1849 = La malattia mortale


Inoltre nell' ultimo anno della sua vita, Kierkegaard pubblica nove fascicoli del periodico
"Il Momento", in cui cerca di ricostruire il senso genuino del cristianesimo in conflitto con la Chiesa ufficiale danese, accusata da lui stesso di essere estremamente legata a interessi mondani e di non seguire i comandamenti di Cristo. 

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