giovedì 26 marzo 2020

La filosofia di Freud



  • LA VIA D' ACCESSO ALL' INCONSCIO

Secondo il padre della psicoanalisi, ovvero Freud, vi è una dimensione inconscia della vita psichica, in cui vengono eliminati traumi, impulsi, ricordi spiacevoli, tendenze generalmente sessuali e per questo ritenute pericolosi per la coscienza morale dell' individuo. Freud perciò decide di trasformare completamente l' immagine dell' io e dell' uomo, della sua personalità e coscienza: l' uomo per Freud è una figura dipendente, dominata da pulsioni e conflitti interiori.
La via che più preferisce Freud per accedere all' inconscio sarebbe l' interpretazione dei sogni e secondo il medico i sogni sarebbero l' espressione dei desideri più profondi. Nei sogni Freud osserva due livelli di significato: un livello manifesto e un livello latente.
Il livello manifesto coincide con la scena del sogno come viene raccontata e vissuta; mentre il secondo livello forma la dimensione pulsionale censurata ed espressa nella scena manifesta solo in modo camuffato e velato. Il livello latente ha bisogno di un' interpretazione dato che il suo significato, essendo sottoposto alla censura dell' individuo, subisce una modifica e viene reso irriconoscibile tramite alcune tecniche e questo è il cosiddetto "lavoro onirico". Freud sostiene che oltre ai sogni, vi siano altri segnali del comportamento umano che rivelano la presenza di un conflitto interiore: lapsus e atti mancati. In quest' ultimi si tratta di errori nell' uso del linguaggio o nelle azioni, che si compiono per l' intervento di una tendenza inconsapevole che vince le barriere della censura e turba il comportamento normale.


  • LA COMPLESSITA' DELLA MENTE UMANA E LA NEVROSI

Freud elabora  una prima descrizione della psiche, definita "prima topica". Le zone, che costituiscono la prima topica, sono 3:
1) COSCIENZA = PARTE CONSAPEVOLE DEL PENSIERO;
2) INCONSCIO = PARTE INCONSAPEVOLE DOVE VENGONO ELIMINATE PULSIONI, TENDENZE, RICORDI IMMORALI E INACCETTABILI;
3) PRECONSCIO = PARTE CARATTERIZZATA DA CONTENUTI TEMPORANEAMENTE INCONSAPEVOLI MA PASSIBILI ALLA COSCIENZA
Il meccanismo della rimozione è descritto da Freud come meccanismo di difesa, il quale consiste in una particolare forma di oblio. La rimozione è un atto inconsapevole e un processo stabile, a meno che però non subentrino situazioni particolari che la vincono, come ad esempio la terapia analitica.
I fattori eliminati nell' inconscio, rimanendo attivi e premendo per emergere alla coscienza, continuano a condizionarla tramite le formazioni di compromesso: sogni, lapsus, atti mancati.
Freud elabora poi una "seconda topica", una seconda descrizione della psiche che permette di spiegare meglio l' interazione dinamica tra le differenti componenti. La seconda topica osserva 3 istanze o funzioni:
1) ES = COSTITUISCE LE NOSTRE PULSIONI CHE SOTTOSTANO AL PRINCIPIO DI PIACERE
2) SUPER- IO (-EGO) = E' LA COSCIENZA MORALE, CIOE' L' INSIEME DI DIVIETI E PRESCRIZIONI CHE SIN DALL' INFANZIA SONO STATI IMPOSTI DA GENITORI, DAL MONDO CIRCOSTANTE  E CHE NOI ABBIAMO ASSIMILATO
3) IO (EGO) = LUOGO DELLA MEDIAZIONE E DELLA SINTESI TRA ED E SUPER-IO (-EGO)
Secondo Freud l' Io/ Ego deve fare i conti con tre padroni: Es, Super-Io (-Ego), mondo esterno.
Questa struttura conflittuale della psiche è alla base della formazione della nevrosi, un particolare disturbo psichico. Il sintomo è il segnale della presenza di un conflitto, di cui lo psicoanalista deve comprendere il significato e decifrarne le regole. Uno dei numerosi procedimenti usati dal padre della psicoanalisi così da interpretare il linguaggio dell' inconscio è quello delle "libere associazioni". Tramite le libere associazioni, il paziente, abbandonandosi ai pensieri in una situazione adatta al rilassarsi, lascia fuoriuscire liberamente fattori legati ai materiali eliminati che sono il punto di partenza della sua patologia.


  • LA TEORIA DELLA SESSUALITÀ'

Freud definisce una novità: la teoria della sessualità quale ricerca del piacere erotico. Questa è molto diversa rispetto alle teorie tradizionali, infatti considera l' istinto sessuale come un' energia che presenta caratteri propri. La pulsione sessuale, quindi l' istinto sessuale, prende il nome di "libido". La libido sarebbe una forza che presenta una certa plasticità e una sorta di polimorfismo. Le caratteristiche della libido, plasticità e polimorfismo appunto, permettono a Sigmund Freud di capire sia il meccanismo di formazione dei sintomi nevrotici,  sia le perversioni sessuali. Questa concezione della libido porta il neurologo alla scoperta del mondo infantile nell' ottica sessuale. Freud infatti riconosce nella sessualità infantile 3 fasi, ognuna delle quali presenta una propria funzione e una propria zona erogena:
1) ORALE = FUNZ. DELLA SUZIONE; ZONA ER. BOCCA
2) ANALE = ANO E CONNESSE FUNZIONI CORPORALI COME  ZONE EROGENE
3) GENITALE = ZONA ER. ORGANI GENITALI; SI DIVIDE IN GENITALE E  IN FALLICA
    --> ALLA FASE FALLICA RISALE L' ORIGINE DI CIO' CHE FREUD DEFINISCE COME
         "COMPLESSO DI EDIPO", DALLA RISOLUZIONE DI QUESTO DIPENDE, PER FREUD,
          L' OPPORTUNITA' DA ADULTO DI AVERE UNA VITA SESSUALE NORMALE
          EVITANDO L' INSORGRE DI NEVROSI O ALTRE PATOLOGIE


  • L' ORIGINE DELLA SOCIETA' E DELLA MORALE

Freud sostiene e afferma che la società, la morale e la religione derivano dal bisogno del gruppo sociale di contenere e sviluppare istinti, impulsi e pulsioni universali ma inaccettabili, in quanto immorali e distruttivi. L' osservazione indiretta di Freud delle popolazioni primitive gli offre l' esempio di un modo di organizzazione sociale che sembra appunto dare ragione alle sue ipotesi: la totemica. Quest'ultima gli appare come la forma simbolica tramite cui la collettività riesce a far emergere e a esprimere, in modo controllato e responsabile, l' istinto originale all' incesto e l' aggressività che esso produce. I tabù, come divieti e proibizioni dati dal totemismo, raffigurano per Freud i modelli iniziali delle norme che regolano le società moderne, norme di carattere religioso, morale e civile. Queste stesse norme sono ritenute da Freud sia come modalità di repressione, che allo stesso tempo essenziali alla convivenza, che sarebbe impraticabile se le tendenze egoistiche e amorali dell' Es fossero libere di realizzarsi.

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