Henri Bergson è un filosofo francese, nasce a Parigi nel 1859. Dopo aver concluso gli studi presso un liceo frequenta la cosiddetta "Scuola normale" o "École Normale", dove si laurea in matematica e filosofia.
Grazie alla consecuzione della laurea universitaria il francese ottiene l' incarico di insegnante, prima ad Angers e poi a Clermont-Ferrand.
Nel 1899 si reca definitivamente a Parigi.
La carriera quale docente di Bergson prosegue: egli infatti nel 1900 inizia a insegnare al Colège de France e dal 1910 al 1924 occupa la cattedra di filosofia moderna.
Facente parte dell' Académie Française, nel 1928 gli viene conferito il premio Nobel per la letteratura.
Henri Bergson muore a Parigi nel 1941 durante l' occupazione nazista della Francia, dopo aver conosciuto, in quanto ebreo, la furia e gli orrori delle leggi razziali e della persecuzione. Proprio gli ultimi episodi della sua vita, gli episodi prima di morire, hanno convinto il filosofo a rimanere fedele alla sua religione d' origine fino alla morte, nonostante dentro avesse intimamente maturato la conversione al cattolicesimo.
Molte sono le opere e i capolavori di Bergson, come ad esempio il "Saggio sui dati immediati della coscienza". Questo viene pubblicato nel 1889, in questo saggio lo scrittore fa parlare, fa esprimere ed emergere il suo scopo di mettere in evidenza e rappresentare la dimensione iniziale della coscienza.
Del 1896 risale "Materia e memoria", dove l' autore chiarisce la relazione tra corpo e spirito.
Sicuramente il maggior capolavoro di Bergson è "L' evoluzione creatrice" del 1907.
L' ultima opera è stata scritta e pubblicata nel 1932 ed è intitolata "Le due fonti della morale e della religione".
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